Tour de France 2017, Aru fa splendere il tricolore a La Planche des Belles Filles
Il primo arrivo in salita del Tour de France 2017 sorride a Fabio Aru. Il portacolori della Astana si è imposto a La Planche des Belles Filles dopo una bella azione in solitaria sulla salita finale. Niente da fare per tutti gli avversari a partire da Daniel Martin (QuickStep – Floors), giunto secondo con un ritardo di sedici secondi dopo aver staccato Richie Porte (BMC), Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e Chris Froome (Sky) nei metri finali. Proprio Froome chiude la frazione al terzo posto con un ritardo di 20 secondi, conquistando però la maglia gialla con 12 secondi di vantaggio sull’ex leader Geraint Thomas (Sky) e quattordici sullo stesso Aru.
Subito dopo il via ufficiale dalla tappa dal gruppo iniziano gli attacchi per cercare di portare via la fuga di giornata. I protagonisti di questa azione sono Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Philippe Gilbert (Quick-Step Floors), Jan Bakelants (AG2R La Mondiale), Pierre-Luc Périchon (Fortuneo-Oscaro), Thomas Voeckler (Direct Energie), Dylan Van Baarle (Cannondale Drapac), Thomas De Gendt (Lotto Soudal) e Mickael Delage (FDJ). Su di loro prova a rientrare Tsgabu Grmay (Bahrain – Merida) il quale però non riesce a cogliere l’attimo giusto per riportarsi sui fuggitivi e viene quindi riassorbito dal gruppo. Gli altri otto battistrada invece continuano nella loro azione arrivando dopo pochi chilometri ad un gap di 3’50”.
A quel punto però in testa al plotone si porta la BMC che controlla la situazione con il vantaggio dei fuggitivi che si stabilizza intorno ai 2’20”. La situazione rimane stabile fino alla salita di côte d’Esmoulières, posta a 50 chilometri dalla conclusione, quando fra i fuggitivi perdono contatto Delage e De Gendt che vengono ripresi dal gruppo. Gli altri sei battistrada invece continuano nella loro azione mantenendo il loro vantaggio stabile sui 2’20” fino ai 20 chilometri dalla conclusione. A quel punto il gruppo però inizia a recuperare terreno così che Gilbert decide di rompere gli indugi a 11 chilometri dalla conclusione. L’unico a seguire l’ex campione nazionale belga è Bakelants. Alle loro spalle provano a rientrare Boasson Hagen, Voeckler e Perichon mentre Van Baarle si rialza e viene riassorbito dal gruppo maglia gialla.
Gilbert e Bakelants invece iniziano la salita finale con un vantaggio di 15 secondi sul terzetto inseguitore, mentre il gruppo accusa un ritardo di 40 secondi.A fare l’andatura nel plotone a quel punto è la Sky. A pagare dazio sono diversi corridori fra i quali Emanuel Buchmann (Bora – Hansgrohe) e Warren Barguil (Team Sunweb). Poco dopo ad alzare bandiera bianca è Thibaut Pinot (FDJ), proprio mentre il gruppo si riporta su Perichon, Vockler e Boasson Hagen. Il primo a rompere gli indugi nel gruppo dei migliori è Lilian Calmejane (Direct Energie) a 4,5 chilometri dalla conclusione, ma la sua azione viene annullata subito. Poco dopo ad alzare bandiera bianca sono anche Gilbert e Bakelants che vengono ripresi a 4 dalla cnclusione proprio quando si stacca anche Andrew Talansky (Cannondale – Drapac) e poco dopo la maglia bianca Pierre Latour (AG2R La Mondiale). Si arriva così ai 2,4 chilometri con Fabio Aru (Astana) che decide di rompere gli indugi. Nessuno segue l’azione del sardo, anche se il gruppo aumenta l’andatura con Esteban Chaves (ORICA – Scott) che è costretto a perdere contatto. L’unico a provarci è Simon Yates (ORICA – Scott) ma la sua azione viene annullata subito. A quel punto prende in mano la situazione Chris Froome (Sky) in prima persona con i soli Richie Porte (BMC), Daniel Martin (QuickStep – Floors), Romain Bardet (AG2R La Mondiale) e Nairo Quintana (Movistar) che riescono a seguirlo. Il colombiano però è costretto ad alzare quasi subito bandiera bianca mentre Froome prova ad insistere nella sua azione. Davanti però Aru ormai è imprendibile e si invola verso una splendida vittoria mentre Martin nel finale stacca Froome e Porte, chiudendo al secondo posto.
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